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Malattie del Cane

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    00 28/01/2011 13:11
    Per avere un cane sano e in forma, il padrone deve essere attento ai "segnali" dell'animale, notare eventuali cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini e rivolgersi ad un veterinario serio e competente quando si presentano sintomi particolari che denotano problemi di salute.

    In generale se il cane mangia, dorme e gioca (specie se in giovane età) regolarmente, può considerarsi in buona salute; altri "segni" di benessere sono il naso umido, gli occhi puliti, il pelo lucido. Per questo è importante controllare spesso le varie parti del corpo del vostro amico a quattro zampe (testa, tronco, zampe, bocca, naso, orecchie, coda, pelo) e segnalare eventuali anomalie al medico veterinario.
    Siatene certi: col tempo imparerete a conoscere il vostro cane e capirete al volo quando qualcosa non va! Comunque, anche per quello che riguarda la salute e la prevenzione, meglio prendere da subito alcune buone abitudini. Innanzitutto al ritorno da una passeggiata, soprattutto in campagna, controllate sempre zampe, orecchie e coda, dove potrebbero essersi insinuati parassiti o residui; di tanto in tanto controllate le feci che potrebbero rivelare la presenza di vermi; cuccia, pavimento e altre superfici dove il cane gioca o riposa vanno disinfettate spesso.
    Il cane va soggetto a molte e diverse malattie, ma alcune sono più frequenti e diffuse di altre.

    Ma, come scritto, con il tempo vi accorgerete voi stessi quando qualcosa non va ed è necessario rivolgersi al dottore.
    Tra i problemi a cui è più soggetto Fido il primo posto lo occupano senz'altro i parassiti: pulci, zecche e acari sono sempre in agguato, specialmente durante la bella stagione. Per fortuna esistono molto prodotti per la cura e la prevenzione: collari antipulci, detergenti specifici, disinfettanti per la cuccia. Ricordate che le pulci sono insidiose e anche pericolose per l'animale che potrebbe masticarne una ed assuemere in tal modo uova di tenia cocumerina.



    L'altra garnde nemica è la zecca che può portare alla piroplasmosi, che è una malattia del sangue. Le zecche si nutrono del sangue del cane e si gonfiano arrivando ad assumere anche dimensioni notevoli; i punti che prediligono sono quelli dove la pelle è sottile, quindi orecchie, inguine e base delle zampe.
    Importante è il metodo con cui vanno eliminate: non cercate in alcun modo di strapparle perchè il rostro dentato resterebbe conficcato nella pelle; provate invece con un batufolo imbevuto di trementina, benzina o anche tintura di iodio che dopo un po' faranno seccare e cadere il parassita.

    Purtroppo i parassiti che il cane può ospitare (suo malgrado!) non sono solo esterni. sono diversi quelli interni che possono rappresentare una minaccia alla sua salute: tenie, stongili, ascaridi, filarie, ossiuri, etc ... Oltre a pulci e Co. il cane può andare incontro a numerose altre malattie, molte delle quali possono essere conseguenza dell'età, delle condizioni di vita e anche della razza di appartenenza. sarebbe impossibile elencarle tutte; importante è la capacità del padrone di interpretare i segnali che il cane gli invia. Ecco un breve elenco della malattie più comuni:

    malattie virali
    malattie parassitarie
    della pelle
    dell'occhio e dell'orecchio
    apparato respiratorio
    apparato riproduttivo [SM=g2482118]

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    00 28/01/2011 13:13
    Malattie Virali del Cane



    Cimurro

    E' una malattia virale molto contagiosa che può colpire tutti i canidi (cani, volpi, lupi). L'agente patogeno è un paramixovirus simile a quello che nell'uomo provoca il morbillo: è termolabile, sensibile alla maggior parte dei disinfettanti ed inoltre muore fuori dall'ospite. L'infezione avviene per via aerea mediante le goccioline emesse dalla bocca e dal naso da animali infetti che possono continuare ad eliminare il virus per parecchi mesi. I primi sintomi sono rappresentati da febbre elevata 40°/ 40,5° per i primi 2/3 giorni.
    Successivamente la temperatura si abbassa per aumentare di nuovo per una o due settimane.

    Dopodiche compaiono i primi veri segni clinici caratterizzati dalla presenza di un materiale mucopurulento sul canto mediale degli occhi e uno scolo nasale purulento. La malattia evolve con frequenti fenomeni gastroenterici, anoressia, vomito e diarrea che portano a prostrazione l'animale.

    Dopo questi primi sintomi compaiono difficoltà respiratorie, tosse dapprima secca poi produttiva. A volte si può osservare un'alterazione dei cuscinetti plantari i quali diventano duri e del tartufo.
    I sintomi nevralgici sono gli ultimi a comparire e consistono in spasmi muscolari a carico degli arti o della faccia, atassia, paresi e paralisi progressiva a partire dal posteriore fino all'anteriore, crisi convulsive con salivazione frequente, masticazione immaginaria, che porta il cane a mordersi le guance e la lingua, movimenti in circolo, incontinenza urinaria e fecale.
    Queste manifestazioni possono permanere anche per diverse settimane, a volte con remissione e ricomparsa dei sintomi.

    In certi casi si può può avere la guarigione completa. Le infezioni batteriche a carico dell'apparato gastroenterico e respiratorio sono sempre una conseguenza della malattia virale. E' bene verificare il sospetto di cimurro in tutti i casi di manifestazioni febbrili che colpiscono i cuccioli e ogni qualvolta si rilevi in questi, mediante un esame coprologico, la presenza di coccidi.
    La diagnosi certa si ottiene mediante l'esecuzione di test sierologico oppure con un tampone tonsillare o con un esame citologico da un raschiato vaginale.

    Dobbiamo ricordare che il virus viene sempre eliminato dal cane infetto mediante i secreti e gli escreti.
    La terapia si basa esclusivamente sulla somministrazione di antibiotici a largo spettro per controllare tutte le infezioni in corso e sul ripristino dell'equilibrio elettrolitico mediante soluzioni endovenose.
    I sintomi neurologici devono essere controllati con farmaci che impediscano al cane di autolesionarsi (antispastici e sedativi). La malattia può essere prevenuta con successo mediante un piano vaccinale nei primi mesi di vita del cucciolo per continuare poi annualmente fino ad età avanzata.

    E' buona norma vaccinare la madre nel primo mese di gravidanza per fornire al cucciolo una buona dose di anticorpi materni mediate l'assunzione del colostro nei primi giorni di vita.

    Gastroenterite Virale Canina

    E' una malattia altamente contagiosa che colpisce i cani di tutte le età, sebbene l'incidenza maggiore si riscontri nei cuccioli tra la 6a - 26a settimana di età.

    L'agente eziologico è un CORONAVIRUS simile a quello che nel gatto determina la Peritonite infettiva e la Panleucopenia. L'infezione avviene mediante l'ingestione di materiale fecale di cani infetti, che possono eliminare il virus con le feci per 2 - 3 settimane circa. Il virus sopravvive nell'ambiente esterno per molto tempo (anche anni), perciò è molto importante eliminare le deiezioni dei cani colpiti da questa malattia.
    Dopo l'ingestione il virus si localizza nei tessuti linfatici a livello dei villi intestinali del tenue dopo un periodo di viremia, invadendoli e distruggendo le cellule del loro epitelio. In conseguenza a ciò si avrà una necrosi dei villi, diarrea maleodorante, vomito, disidratazione, squilibrio elettrolitico, febbre e setticemia secondaria. Il periodo d'incubazione varia dalle 24 ore alla settimana e la presenza di feci liquide con sangue e maleodoranti, può rappresentare il primo segno di malattia. Un indice di laboratorio molto importante è la marcata LEUCOPENIA (diminuzione dei globuli bianchi): da 500 a 2000 leucociti. I cani colpiti da questa malattia possono morire oppure ristabilirsi completamente. La diagnosi definitiva si ha con l'isolamento del virus nelle feci (emoagglutinazione fecale) oppure con il ritrovamento delle IgM specifiche nei soggetti che non siano stati vaccinati nelle ultime 3 settimane.

    La terapia consiste nel somministrare, mediante fleboclisi, antibiotici che riescono a controllare le infezioni batteriche secondarie e nel reidratare l'animale in maniera intensiva per 3 - 4 giorni onde evitare lo shock elettrolitico che può insorgere in seguito alla diarrea profusa. Durante il trattamento terapeutico i cani ammalati devono essere isolati da altri cani fino ad almeno una settimana dalla guarigione clinica, in quanto il virus è estremamente resistente a quasi tutti i disinfettanti in commercio. Dobbiamo considerare che i cuccioli possono essere vaccinati con vaccini spenti a 6 settimane di vita ottenendo un'efficace risposta anticorporale. Il vaccino va richiamato ogni 2 - 3 settimane fino a 18 settimane di vita. Non esistono vaccini che riescono a dare una copertura antivirale illimitata.

    Rabbia

    Eziologia: rhabdovirus. Malattia infettiva contagiosa sostenuta da un virus neurotropo, trasmissibile tramite la saliva infetta. Può colpire anche l'uomo. Il cane è sempre stato considerato il maggior responsabile della trasmissione della malattia. Tuttavia molti animali di altre specie possono veicolarlo.La difficoltà nel debellarla è data dal fatto che numerosi animali selvatici, prima fra tutti la volpe, sono un serbatoio della malattia.
    Inizialmente i sintomi sono piuttosto vaghi, consistendo in una modificazione del carattere con 'tristezza o allegria improvvisa. Subentra poi una tendenza ad abbaiare o mordere qualsiasi cosa.Alcuni soggetti non presentano questi sintomi, sono insensibili e stanno a bocca aperta. AI culmine della malattia il cane presenta alluci nazioni e inghiotte gli oggetti più svariati. Una paralisi progressiva, che inizia dagli arti posteriori, lo porta infine a morte.Il veterinario e gli uffici sanitari debbono attenersi in caso di cane morsicatore o morsicato a particolari disposizioni legislative al fine di adempiere ad Una efficace azione di profilassi.

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    00 28/01/2011 13:15
    Malattie Parassitarie del Cane
    Filariosi
    Con il ritorno del caldo ecco riappare il problema zanzare e con loro lo spettro della filaria.
    Che cos'è la filaria e che danni comporta per il nostro amico a quattro zampe?
    La filariosi cardiopolmonare è una malattia grave provocata da un verme parassita, la Dirofilaria immitis, trasmessa dalla puntura di zanzare infette.
    Le zanzare si infettano succhiando sangue da cani infetti e, tramite la puntura a cani sani, trasmettono le microfilarie.
    Le microfilarie una volta raggiunto il torrente sanguigno crescono e i vermi adulti si localizzano nell'arteria polmonare e nell'atrio destro del cuore. La localizzazione cardiopolmonare avviene 4-5 mesi dopo la puntura della zanzara.
    Il proprietario si accorge che il cane si affatica e si stanca facilmente e può presentare tosse e difficoltà respiratoria.
    L'esame del sangue, eseguito dal veterinario, serve per confermare il sospetto diagnostico. La terapia per questa malattia è molto costosa e molto rischiosa e la maggior parte delle volte si rischia di perdere l'animale.
    La parte del leone la svolge la prevenzione. Con una corretta profilassi possiamo essere sicuri che i nostri amici pelosi non prenderanno la malattia.
    Come si svolge la prevenzione?
    Basterà portare il cane dal veterinario e chiedergli di eseguire il test per la filaria. Il test è molto semplice, bastano poche gocce di sangue, ed entro pochi minuti avrete il responso.
    Se il soggetto è negativo, il collega vi prescriverà un prodotto da somministrare una volta al mese, solitamente sotto forma di compresse, per tutto il periodo estivo (al nord Italia da aprile/maggio fino a ottobre/novembre).
    Con questi accorgimenti potrete stare sicuri che il vostro amato cane non prenderà la filaria e vi regalerà lunghi anni di amore e soddisfazioni.
    a cura di: Dr. Edmondo Vatta

    Parassiti esterni:
    (pulci, pidocchi, zecche) succhiano il sangue e provocano danni locali con irritazione e prurito. Possono trasmettere anche malattie.

    Parassiti interni:
    le più comuni parassitosi del cucciolo sono quelle dovute a vermi rotondi (nematodi) intestinali (ascaridi), da cui i cuccioli sono quasi sempre colpiti.

    Parassitosi intestinale
    Le verminosi del cane sono imputabili a numerosi tipi di parassiti: li suddivideremo in due categorie, a ciclo diretto, che passano cioè direttamente da animale ad animale, e a ciclo indiretto, quando prima di infestare nuovamente il cane avviene un passaggio su un cosiddetto “ospite intermedio” (coniglio, pecora, pulce ecc.) su cui compiono una parte
    del loro ciclo vitale.Tra i più diffusi si annoverano gli ascaridi che sono grossi vermi bianchi che vivono nell'intestino tenue.Esistono due vie di infestazione: una è rappresentata dall'uovo del parassita che si trova nel terreno, l'altra dalla larva migrante attraverso la cute.

    Parassiti a ciclo indiretto
    Tra i vermi detti piatti si annoverano le tenie. Va premesso che non si trasmettono direttamente da cane a cane, poichè possiedono un ciclo indiretto passando attraverso un ospite intermedio. Il parassita adulto vive nell'intestino del Cane ed emette delle proglottidi (segmenti ben visibili nelle feci) che contengono delle uova. Se queste sono ingerite dall'ospite si sviluppano su di esso, diventano larve e a questo punto possono infestare il cane. I cani sono infestati principalmente dalle tenie pisiforme,cucumerina ed eccezionalmente dall'echinococco.Mentre per le prime due il ciclo è rappresentato rispettiva mente da coniglio-cane e da pulce-cane, per I'echinocco si realizza attraverso I'ingestione di carni bovine e ovine infestate. Anche l'uomo può essere colpito da echinococcosi con gravi conseguenze.La prevenzione delle teniasi può essere attuata evitando di somministrare al cane viscere di coniglio o lepre (tenia pisiforme),disinfestandolo periodicamente dalle pulci (tenia cucumerina), utilizzando carni cotte (tenia echinococco).A proposito di quest’ultima, stante la sua pericolosità per l'uomo, sarà opportuno, nelle zone infette, anche una profilassi diretta sull'animale con la periodica somministrazione di farmaci.

    Parassiti a ciclo diretto
    L'uovo ha un guscio resistente che gli consente di sopravvivere per anni; inoltre aderisce, perché appiccicoso, al pelo e alle zampe del cane che 10 assume leccandosi.Le larve che nascono dalle uova ingerite migrano attraverso i tessuti e come tali rimangono così somatizzate.Se una femmina infestata è gravida, le larve migranti raggiungono il cucciolo per via placentare alla quarta settimana di gravidanza.
    Dopo la nascita gli ascaridi maturano nell'intesti no del neonato e successivamente iniziano a deporre le uova .Poiché non tutte le larve migrano da una cagna, questa può infettare cucciolate successive con la stessa modalità Finche dispone di larve infestanti.Alcune di esse migrano attraverso le ghiandole mammarie e di qui infestano nuovamente i cuccioli che vengono allattati. I vermi sono innocui se si trovano in numero limitato, ma infestazioni numerose producono effetti generali notevoli quali diarrea, addome gonfio, inappetenza. È abbastanza facile eliminare i parassiti dalI'intestino del cane mentre è ancora impossibile distruggere le larve somatizzate; per questa ragione una cagna potrà trasmettere ascaridi ai propri cuccioli anche se I'esame delle feci risulta negativo.Esistono dei parassiti molto più pericolosi questi e cioè gli ancilostomi e le uncinarie Piccoli e brevi, possiedono dei denticoli coi quali tranciano i villi intestinali per nutrirsi ( del sangue dell'ospite, portando a morte talvolta intere cucciolate a causa della notevole anemizzazione e delle emorragie prodotte nei soggetti colpiti.L'infestazione da tricocefali avviene per via orale e i soggetti adulti vivono nel cieco e nel colon. In caso di massicce infestazioni si manifestano gravi disturbi intestinali con diarrea emorragica, anemia, apatia, dimagrimento nonché scarso rendimento nei cani da caccia e da lavoro. La razza più sensibile a questa parassitosi è “I'epagneul breton” e non sono infrequenti decessi provocati da infestazioni massicce.
    Per la prevenzione delle infestazioni da parassiti a ciclo diretto è essenziale I'igiene ambientale poichè l'animale assume le uova disseminate con le feci.Uno dei mezzi più efficaci per distruggerle è il calore. L'impiego di lanciafiamme è indicato sui pavimenti di cemento o di mattone, sul terreno è poco efficace. Per i cani che vivono in parchi, giardini o appartamenti si consiglia un esame periodico delle feci (due-tre volte l'anno) in modo da poter intervenire prima che la parassitosi provochi seri danni.
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    00 28/01/2011 13:18
    Malattie Pelle del Cane
    La rogna o scabbia, è una dermatite pruriginosa di tipo papulo-crostosa, determinata da un acaro "Sarcoptes-Scabiei, var. Canis". La rogna sarcoptica è molto contagiosa e può infestare cane, gatto, coniglio e volpe. Viene trasmessa per contatto diretto e occasionalmente può provocare delle lesioni cutanee anche nell'uomo che vive a contatto diretto con animali ammalati.

    L'acaro adulto, invisibile ad occhio nudo, ha una forma rotondeggiante ed è munito di quattro paia di arti. Il ciclo vitale ha quattro stadi: uovo - larva - ninfa - adulto e lo compie in 15 - 21 giorni interamente sull'ospite deponendo le uova in gallerie scavate nella pelle dalle femmine gravide; solo le ninfe e l'adulto hanno quattro paia d'arti mentre le larve ne hanno tre. La rogna è trasmissibile per contatto diretto e le lesioni sono visibili dopo 2 - 6 settimane dall'infestazione e dipendono dal numero di acari presenti sulla pelle, dalla regione del corpo colpita e dalla sensibilità cutanea dell'ospite. Il parassita adulto vive 4 settimane circa. I segni clinici sono rappresentati da un prurito intenso; gli animali si grattano, si mordono, sfregano la parte colpita al punto di provocare delle autolesioni sulle quali si possono verificare delle infezioni secondarie batteriche. Le regioni anatomiche più colpite sono: l'addome, lo sterno, il muso, i padiglioni auricolari, la base della coda e i gomiti.

    Queste regioni presentano delle eruzioni cutanee eritematose, quindi papule, dalle quali si distaccano delle croste. Le lesioni croniche sono caratterizzate da una alopecia estesa. La diagnosi si ottiene eseguendo dei raschiati cutanei superficiali nelle aree dove si riscontrano le papule eritematose asportando con la lama del bisturi in modo energico le croste. Queste vengono trasferite dalla lama su un vetrino aggiungendo un paio di gocce di KOH al 18%, quindi si esegue un esame microscopico a basso ingrandimento (40x). A volte gli acari adulti non si vedono. E' comunque sufficiente rinvenire le grosse uova di forma ovale per emettere diagnosi di scabbia. Gli animali colpiti dovrebbero essere tosati e lavati con prodotti molto specifici.
    L'Amitraz è un ectoparassicida per contatto efficace contro tutti gli stadi di larva, l'impiego è controindicato nei soggetti al di sotto dei quattro mesi d'età, durante la gravidanza, nella razza Chihuahua, nel gatto e in tutti i soggetti debilitati. Si consiglia un lavaggio completo ogni sette giorni per almeno tre volte utilizzando cinque ml di prodotto per litro d'acqua (0,25 mgr /ml), fare bagni, non risciacquare, asciugare bene. Il Triclorfon è un antiparassitario per uso esterno che si utilizza sciogliendo 2 gr di prodotto per litro d'acqua (soluzione 0,2%). L'Ivermectina è molto efficace alla dose di 0,3 mg/kg per tre somministrazioni distanziate ogni 15 giorni (P.O. o S.C.), questo farmaco è consigliabile nei cani di razza Collie, pastore delle Shetland. Sarebbe opportuno trattare tutti i cani che vivono con l'animale infestato e i locali in cui soggiornano dal momento che gli acari vivono alcuni giorni lontano dal cane. Questi locali (canili, negozi, toelettature), si possono disinfestare utilizzando esteri solforici (Malathion).
    L'uomo colpito dalla scabbia presenta delle lesioni simili a quelle descritte precedentemente, pruriginose, queste si riscontrano sul collo, braccia, ascelle, torace e addome.

    Micosi
    Più frequentemente nel gatto che nel cane compaiono affezioni dovute a funghi della pelle.Le lesioni sono in genere caratterizzate da aree alopeciche con rottura dei peli e aspetto squamoso. Esami di laboratorio e microscopici confermano il sospetto diagnostico offrendo così l'opportunità di suggerire una terapia locale o generale. I casi di micosi sono sempre più numerosi e richiedono attenzione per la possibilità di contagio alle persone.La prevenzione delle malattie cutanee dovute a parassiti o funghi avviene in due modi: evitando il contatto con soggetti colpiti, curando le condizioni igieniche dell'ambiente e della cute dell'animale.

    Tumori della pelle
    Esistono numerosi tumori della pelle: verruche, papillomi, lipomi, fibromi, eccetera. Dopo I'asportazione sarebbe consigliabile far praticare l’esame istologico per avere la certezza di non trovarsi di fronte a neoplasie maligne che hanno la tendenza a disseminarsi in altre sedi.

    Dermatiti
    Nel cane sono dovute a infezioni locali provocate da germi o virus.Le più frequenti sono I'acne, le foruncolosi, le ulcere cutanee, le piodermiti.Gli ascessi interdigitali e I'intertrigine Sono particolarmente penosi per i cani da caccia; compaiono in seguito a penetrazioni di piccoli corpi estranei nel piede o ad affezioni batteriche e micotiche dello spazio interditale.Il cane si dimostra riluttante alla corsa soprattutto su terreni accidentati.AI di là di questo inconveniente l'animale non presenta disturbi di carattere generale.La guarigione incompleta e le recidive costringono talora a rinunciare all'utilizzazione venatoria dell'animale.

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    00 28/01/2011 13:19
    Malattie dell'Orecchio e dell'Occhio del Cane

    Otite esterna
    Le cause più comuni dell'Otite sono rappresentate da traumi, grosse quantità di cerume, umidità, corpi estranei (semi di piante), neoformazioni tumorali, batteri.
    Il cane colpito da otite esterna presenta dei segni tipici e indicativi, tiene l'orecchio abbassato, scuote di continuo la testa che mantiene inclinata dal lato malato, può strofinare l'orecchio e grattarlo causando la formazione di un ematoma (otoematoma) del padiglione auricolare.

    L'orecchio esterno è dolente, arrossato e presenta una eccessiva secrezione di cerume che tende a fuoriuscire dall'orecchio e può occludere completamente il meato. L'aspetto del cerume è bruno nerastro se determinato da Stafilococchi, giallo nerastro quando è causato da Pseudomonas. La diagnosi si basa sull'esame accurato del meato uditivo esterno mediante l'otoscopia, che ci permette di identificare l'eventuale presenza di corpi estranei o di acari. Un esame colturale del cerume associato ad un antibiogramma consente al veterinario di fare una diagnosi e una terapia corretta.

    Il primo approccio terapeutico nel caso si tratti di otite batterica, consiste nel pulire dai detriti e dall'essudato infiammatorio il meato uditivo con irrigazioni tiepide di soluzione fisiologica e sostanze germicide. A ciò si associa una terapia sistemica a base di anti-infiammatori e antibiotici da iniziare immediatamente e proseguire per circa una settimana.
    Se non si è eseguito un antibiogramma, ma si è adottata una terapia antibiotica ad ampio spettro, il cane dovrà essere controllato prima di una settimana , eventualmente si potrà cambiare antibiotico se il primo non risultasse efficace.
    Il controllo settimanale è importante per escludere che la patologia cronicizzi, rendendo inevitabile l'intervento chirurgico.

    Le otiti micotiche sono determinate da Pityrosporum canis Monilia, Malassezia, candida albicans, questi agenti invadono il meato specialmente nelle orecchie con infezioni batteriche. Il trattamento consiste nell'areare l'orecchio, magari fissando le orecchie sopra la testa. Unguenti fungicidi devono essere utilizzati per controllare questo tipo di otiti.
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    00 28/01/2011 13:20
    Malattie dell'Apparato Respiratorio del Cane

    L'apparato respiratorio del cane presenta una caratteristica singolare.
    Il cane possiede sul corpo poche ghiandole sudoripare, che normalmente eliminano acqua e sali, per cui il fenomeno traspiratorio cutaneo è irrilevante. Si verifica perciò un'eliminazione di compenso attraverso la via respiratoria. Le variazioni termiche ambientali, le condizioni di umidità i fatti emotivi condizionano in maniera sensibile il ritmo e la frequenza degli atti respiratori . È molto comune vedere d'estate cani che con la lingua pendula respirano a mantice lasciando cadere al suolo gocce di saliva. Questo meccanismo serve a mantenere costante la temperatura interna dell'organismo.Se il cane viene lasciato in un'automobile completamente chiusa, I'appannamento dei vetri del veicolo si verifica in pochi minuti per la gran massa di vapore che viene eliminata dall'animale. In estate lasciare un cane con il veicolo al sole e i finestrini chiusi vuoi dire esporre l'animale al colpo di calore. Accade spesso che le affezioni dell'apparato polmonare si manifestino o coesistano con affezioni dell'apparato cardiocircolatorio.

    Non sempre la tosse è di origine polmonare e nei cani anziani, ad esempio, è collegata spesso ad alterazioni funzionali del cuore.Le affezioni più comuni riguardano le prime vie respiratorie, laringiti e tracheiti, cui fanno seguito bronchiti e broncopolmoniti. I componenti essenziali nella genesi di queste affezioni sono l'esposizione al freddo, alle correnti d'aria, specie per cani non abituati a vive!e all'aperto. Il fenomeno è dovuto alla virulenza di germi saprofiti o al contagio ad opera di altri cani, come nel caso della cosiddetta tosse dei canili, simile alla pertosse dei bambini per il suo carattere insistente e stizzoso. Altre volte la tosse è accompagnata da alterazioni del ritmo respiratorio a causa di neoplasie.
    Esistono attualmente mezzi diagnostici, come esami del sangue, radiografie, esami colturali dei secreti, che permettono al veterinario di curare meglio certe affezioni e di emettere con maggiore certezza una prognosi.
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    00 28/01/2011 13:21
    Malattie dell'Apparato Riproduttivo del Cane


    L'incidenza delle malattie è molto meno elevata nei maschi che nelle femmine: infatti e l'apparato genitale femminile che sopporta il maggior onere della funzione riproduttiva.

    Le parti più comunemente colpite sono le mammelle e I'utero. A carico delle mammelle rileviamo soprattutto mastiti e tumori; a carico dell'utero infezioni di solito purulente.
    Le mastiti sono infiammazioni delle ghiandole mammarie che intervengono durante la lattazione, in seguito a mancata suzione da parte dei cuccioli o a gravidanze immaginarie. Le mammelle colpite appaiono calde e dolenti; alla compressione cola un liquido di colore variabile dal rosso al verdastro a seconda dei germi.
    La febbre è elevata e permane sino che le mammelle non si sono svuotate e decongestionate. Le mastiti rendono difficoltoso I'allattamento dei cuccioli e talvolta è necessario ricorrere all'allattamento artificiale.

    Ad una certa età sia le cagne che hanno partorito sia le nullipare presentano non infrequentemente tumori mammari benigni, maligni, talvolta misti. I tumori maligni tendono ad aumentare di volume rapidamente, ulcerarsi e soprattutto a dare metastasi agli organi interni. È chiaro che I'asportazione precoce e l'esame istopatologico offrono l'opportunità di emettere la prognosi ed eventualmente iniziare un'opportuna terapia.

    L'utero può essere affetto da endometrite o da piometra:
    - La endometrite, determinata di solito da un'infezione da parto, comporta continue perdite di materiale purulento che imbratta i genitali esterni e le aree circostanti. È accompagnata da febbre, appetito scarso, notevole aumento della sete.
    - La piometra consegue spesso a turbe ovariche e compare nella cagna in genere dal 6° anno in avanti, eccezionalmente anche prima. Dopo una saltuaria perdita di muco purulento e successiva chiusura del collo uterino, si determina una raccolta tale da simulare a volte la gravidanza. Questo materiale purulento provoca un quadro tossico dovuto al riassorbimento nel torrente circolatorio. Compare quindi sete intensa, dimagrimento e, nei casi più gravi, diminuzione e scomparsa dell'appetito. Poiché le terapie mediche non danno risultati degni di considerazione, I'intervento chirurgico resta il rimedio più efficace e risolutivo.

    L 'apparato genitale maschile è raramente colpito da affezioni di rilevanza clinica. Da ricordare la malattia detta sarcoma venereo di Stricker, di genesi virale, e quindi trasmissibile da soggetto a soggetto. Rari invece i tumori. Più frequenti i traumi provocati dal coito.

    [SM=g2482139]